Che sia meglio berne in quantità moderata è cosa nota, ma non tutti sanno che si può sviluppare addirittura intolleranza al caffè. Problema non troppo grave, perlomeno non quanto l’allergia, ma da non sottovalutare.
Cerchiamo di capire quali sono i sintomi tipici dell’intolleranza al caffè e cosa fare se si manifestano.
Intolleranza al caffè e allergia: differenze
Innanzitutto l’intolleranza non va confusa con l’allergia. Difatti sono scatenate da meccanismi diversi, ma riconoscere l’intolleranza non è automatico e i test che promettono di identificarla non sempre sono affidabili.
Ogni individuo può infatti reagire in modo diverso all’assunzione di sostanze estranee, incluso il caffè.
Per questo i medici consigliano, in caso di malessere, di consultare uno specialista, l’unico in grado di capire se si tratta davvero di intolleranza o di altro.
Ma qual è la differenza tra le due? Come spiega il CentroAllergieAlimentari, l’intolleranza è una “reazione anomala dell’organismo a una sostanza estranea, non mediata dal sistema immunitario”.
Invece l’allergia è una “reazione anomala del sistema immunitario, che si esprime con la produzione di IgE” e che “può presentarsi con sintomi gravi e sfociare nello shock anafilattico”.
Sintomi dell’intolleranza al caffè

L’allergia al caffè è rara e secondo quanto riporta il Dr. Filippo Fassio su Allergologo, può provocare sintomi importanti quali nausea e vomito, crampi addominali, orticaria, diarrea, pulsazioni deboli o picchi elevati di pressione sanguigna, respiro difficoltoso o sibilante, perdita di coscienza, pallore, rush cutanei e nei casi più gravi persino shock anafilattico.
I sintomi dell’intolleranza al caffè invece sono più lievi. Sempre il dottor Filippo Fassio riferisce sensazioni di disagio, irritabilità, ansia e nervosismo, insonnia o turbe del sonno, crampi addominali, pressione sanguigna elevata, alta frequenza cardiaca e spasmi muscolari involontari.
L’aspetto positivo è che, generalmente, quando si smette di bere caffè i sintomi cessano.
Da cosa è causata l’intolleranza al caffè
Sempre secondo Filippo Fassio, “la caffeina presente nel caffè rilassa gli sfinteri posti nella parte terminale del tubo digestivo, causando una risalita degli acidi”.
Per questo motivo in chi sviluppa intolleranza, eventuali disturbi gastrointestinali già presenti possono peggiorare, come reflusso e bruciore di stomaco.
Può anche capitare che una persona poco abituata alle bevande contenenti caffeina, quindi non solo caffè, sviluppi sintomi da intolleranza perché tende a metabolizzare con più difficoltà la caffeina.
Cosa fare se sospetti di essere intollerante al caffè
Se sospettate che il caffè vi faccia male e quindi la presenza di un’eventuale intolleranza, la cosa migliore da fare è consultare il medico, che saprà dirvi come affrontare il problema.
Alternative al caffè in caso di intolleranza
Se doveste scoprire di essere intolleranti al caffè niente panico, potete sempre puntare sulle alternative prive di caffeina, come il ginseng, che ne include una minima quantità, oppure il caffè d’orzo che non ne contiene affatto. Attenzione invece al decaffeinato, perché può dare problemi.
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