Caffè e colesterolo: serve davvero berne di meno?

Caffè e colesterolo: berne di più o di meno?

Il caffè aumenta il colesterolo LDL (cattivo)? In merito c’è ancora un acceso dibattito perché, se alcuni studi hanno dimostrato che il colesterolo ematico è effettivamente correlato al consumo della bevanda, altre ricerche affermano il contrario.

O perlomeno ritengono che l’aumento del colesterolo dipenda, più che dal caffè in se stesso, dal metodo di preparazione.

Scopriamo in questo articolo che legame c’è effettivamente tra caffè e colesterolo.

Caffè e colesterolo

Nel corso del tempo sono state condotte diverse ricerche sulla correlazione tra caffè e colesterolo. E stando a numerosi studi condotti in Europa e negli Stati Uniti, l’aumento della frazione LDL, ovvero la frazione cattiva di colesterolo ematico, non dipenderebbe dal consumo di caffè o dalla caffeina ingerita ma dal metodo di preparazione.

Ad aumentare il colesterolemia sarebbero i composti cafeolo e cafestolo contenuti nella frazione grassa del caffè, che si trova in quantitativo maggiore nel caffè bollito ed è assente in quello filtrato.

Metodi di preparazione del caffè: quali preferire in funzione del colesterolo

Questo articolo pubblicato su PubMed evidenzia che se caffè alla turca e caffè bollito sono potenzialmente pericolosi per chi soffre di alti livelli di LDL, il caffè solubile, il caffè preparato con la moka e il classico espresso non influiscono sui livelli di colesterolo ematico, visto che includono pochissimi di questi componenti.

Semmai aumentano l’HDL, la parte buona del colesterolo, che aiuta a pulire le arterie.

Caffè turco fatto con il cezve

Anche questo studio evidenzia che in effetti il caffè turco e il caffè bollito in stile scandinavo contengono le quantità più elevate di cafestolo (7,2 mg), ma anche di cafeolo (5,3 – 5,4 mg).

Diverso il discorso per quanto riguarda le miscele di caffè istantaneo e filtrato, che contengono quantità trascurabili di questi diterpeni. Sempre lo stesso studio afferma che il caffè espresso analizzato ne conteneva quantità intermedie, circa 1 mg di cafestolo e 1 mg di cafeolo per tazzina.

Quali sono le quantità di caffè consigliate?

Caffè espresso, caffè filtrato e quello preparato con la moka a quanto pare sono i più indicati per evitare l’aumento del colesterolo cattivo, tuttavia i consigli sulle dosi giornaliere rimangono inalterati.

Non bisogna esagerare se si vuole, oltre che assaporare un ottimo caffè, godere anche dei benefici che ne comporta il consumo.

Quali sono queste dosi? L’EFSA consiglia, per le persone adulte senza particolari problemi di salute, di non superare i 400 mg al giorno di caffeina (circa 5,7 mg/kg di peso corporeo al giorno).

Una tazzina ne contiene più o meno dagli 80 ai 120 mg, quindi non bisognerebbe consumarne più di 3-4 al giorno. Ma se si è in gravidanza, i dosaggi diminuiscono: si scende a un massimo di 200 mg al giorno di caffeina.