Caffe e ansia: c’è davvero una correlazione?

Caffe e ansia: c'è davvero una correlazione?

Il caffè ci rende più ansiosi e irritabili? Stando al comune sentire, la risposta è affermativa. Non è un caso se il caffè ci viene spesso sconsigliato in caso di nervosismo.

Ma anche prima di andare a dormire, proprio perché ci rende più agitati e, quindi, meno predisposti al sonno.

Ma qual è la correlazione? In dosi limitate può renderci comunque ansiosi? Scopriamolo insieme in questo articolo su caffè e ansia.

Caffè e ansia

Secondo alcuni studi il caffè, in dosi limitate, fa bene alla salute, ma altre ricerche hanno dimostrato che il caffè fa venire l’ansia e aumenta la depressione e l’aggressività.

Un ulteriore studio ha evidenziato che la caffeina tende a bloccare la cosiddetta adenosina, da cui dipende la sensazione di stanchezza, innescando nel contempo il rilascio di adrenalina.

Effetti che aumentano se la quantità di caffeina ingerita è più elevata, con conseguente comparsa di stati di ansia.

Anche una ricerca del 2005 ha messo in luce la correlazione tra caffè e ansia. Quest’ultima, fra l’altro, può manifestarsi in caso di brusca interruzione del consumo di caffè, soprattutto nelle persone che sono abituate a berlo regolarmente.

Caffè e ansia: attenzione alle quantità

Premesso che ogni persona è diversa, e così la reazione del corpo nei confronti della caffeina, per evitare problemi di ansia e di altro genere la cosa migliore rimane moderare le quantità.

Evitando di superare le dosi di caffè consigliate dall’EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ovvero non più di 400 mg al giorno di caffeina per gli adulti in buono stato di salute.

Visto che “l’assunzione di caffeina fino a 400 mg al giorno (circa 5,7 mg/kg pc al giorno), consumata nel corso della giornata, non pone problemi di sicurezza per gli adulti sani della popolazione in genere, fatta eccezione per le donne in gravidanza“.

Sei tazzine di caffè espresso

Lo afferma anche la dott.ssa Julie Radico, psicologa clinica della Penn State Health, secondo la quale “la caffeina non è il nemico” ma assumerla oltre i limiti consigliati può attivare o peggiorare eventuali stati ansiosi.

Senza contare che “quando l’effetto della caffeina termina, l’adenosina può prendere il suo posto molto rapidamente“, rendendoci “più intontiti di quanto saremmo stati senza l’uso del caffè“, afferma la Dott.ssa Ernesta Zanotti.

Quali sono i sintomi dell’ansia?

L’ansia può dipendere da numerose cause e può presentarsi sia all’improvviso che gradualmente, nonché essere accompagnata da sintomi vari. Spesso è associata a nervosismo, preoccupazione, irritabilità.

E nel caso in cui la causa sia una sostanza psicoattiva, come la caffeina, “i medici tendono a intervenire sulla causa piuttosto che a trattare i sintomi“, specifica Manuale Msd.

Difatti in questi casi, eliminando la causa o intervenendo per ridurla, i sintomi di astinenza dovuti alla sospensione si riducono man mano di intensità. A meno che non ci sia altro di mezzo.

Caffè decaffeinato e ansia

Il caffè decaffeinato, come d’altronde altre alternative a ridotto contenuto di caffeina, può rappresentare la soluzione ideale per ridurre eventuali stati ansiosi procurati dal consumo della sostanza. Provando a sostituire il caffè normale con queste bevande, i sintomi (se sono causati dalla caffeina) dovrebbero ridursi.